Casagiardino

L’asparago è un ortaggio che si può coltivare ovunque, sia in zone litoranee a clima caldo, sia al nord e in zone collinari con inverni molto rigidi. L’asparago selvatico (Asparagus officinalis), cresce ovunque allo stato spontaneo ed i suoi turioni  per quanto sottili e verdognoli si possono raccogliere e mangiare. Dal nostro asparago selvatico sono derivate alcune pregevoli varietà orticole che, coltivate in terreni molto fertili , producono turioni grossi e saporiti. I turioni che costituiscono la parte commestibile dell’asparago  restano bianchi e risultano molto tenei finché si sviluppano nel terreno, mentre prendono colore verde o rosato appena spuntano fuori terra; vanno colti appena spuntati per evitare che divengano fibrosi.

COLTIVAZIONE: L’asparago è una pianta pluriennale che può restare in coltura per 10-12 anni; la raccolta dei turioni  si ripete annualmente a partire dal terzo anno , con l’accortezza di lasciarne almeno 2-3 per pianta, per consentire l’ingrossamento dei rizomi e l’accumulo in essi delle sostanze di riserva necessarie per la vita stessa della pianta. La semina si può eseguire direttamente a dimora, ma è consigliato iniziare la coltura interrando il seme (3-4 gr per mq) in semenzai: il trapianto a dimora delle radici o meglio delle “zampe” si esegue dopo 2-3 anni. A tale scopo si scavano delle fosse profonde 50-60 cm dove si interra uno strato di concime organico, uno strato di terra fertile e poi si sistemano le zampe circa 3-4 per mq a file abbinate e ravvicinate, la distanza tra le fosse deve essere di circa 1 mt. Le zampe devono essere interrate ad un profondità di circa 25 cm. Esistono in commercio sia i semi che le zampe.